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Navi mercantili affondate da Aerosiluranti italiani e tedeschi


Francesco Mattesini
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Grazie Francesco,

 

ma il Diario lo conoscevo e lo avevo già controllato più volte.

 

Questo Diario tratta solo del traffico attraverso lo Stretto di Gibilterra, proveniente dall'Atlantico o dal Mediterraneo verso l'Atlantico, ma non riporta nulla sulle azioni e perdite verificatesi lungo le coste dell'Algeria..

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
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Quello dell'affondamento del piroscafo TRENTBANK é un vero mistero. Tutti gli attacchi aerei tedeschi si svolsero nella zona tra  Algeri,  e Bona, e nei Bollettini dell'OBS non si parla di azioni nella zona di Capo Tenes. Gli aerosiluranti italiani attaccarono presso Capo Bougaroni, nel Golfo di Philippeville, e questo potrebbe interessare il piroscafo AURORA.

 

Occorrrerebbe sapere la rotta seguita dal TRENTBANK in convoglio per trovarsi a Capo Tenes, o se vi é un errore di fondo, continuamente ripetuto in rapporti e relazioni britanniche.

 

Risulta perduto quel 24 novembre un aerosilurante He. 111 del I./KG.26, ma nella zona di Algeri.

 

Pertanto non é da scartare un attacco notturno di un sommergibile. Ma di essi  il tedesco U 617 (T.V. Brandi) attaccò un cacciatorpediniere a nord di Orano, quindi troppo distante da Capo Tenes, e i sommergibili italiani AVORIO e MALACHITE attaccarono un cacciatorpediniere e un piroscafo, molto a levante da Algeri.

 

Franco

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A proposito dell'affondamento del LOUIS CHARLES SCHIAFFINO, il noto studioso francese Jean Lassaque mi ha risposto su warsailors.com citando un pezzo de "L'Echo d'Alger" del 2 marzo 1941:

"Il Ch. SCHIAFFINO affondato al largo di Collo da aerei tedeschi.

In seguito ad un errore di identificazione, il cargo francese di 3.664 tonn. LOUIS-CHARLES SCHIAFFINO, in rotta come sempre da Djidjelli a Bone all'interno delle acque territoriali francesi, è stato attaccato e silurato il 26 febbraio alle 7.30pm da una sezione di aerei con le croci nere, ad un miglio marino dalla costa al largo di Collo. L'intero equipaggio è stato salvato, e comprendeva 24 componenti e il capitano Carrieu. Il CHARLES SCHIAFFINO è stato costruito nel 1930. Portava 5.000 sacchi di sughero. Tre bombardieri hanno sorvolato il cargo, e uno di essi ha sganciato tre siluri [!!]. La nave è stata colpita vicino alla poppa da uno dei siluri ed è affondata entro due ore. L'equipaggio è riuscito a raggiungere Collo, e da qui poi Philippeville."

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Per quanto riguarda warsailors avevo già visto stamane il tuo intervento e la risposta.che ti hanno dato. Mi é utile il cognome del comandante della Louis Charles Schiaffino, però senza nome, ed il carico della nave.

 

Leggerò attentamente le due pagine in miniatura, e vedrò cosa posso ricavarne.

 

Grazie mille

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
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Piroscafo olandese AURORA (cerco di tradurre dall'olandese). Un piroscafo di 1.695 gratis/1920 della KNSM, venne caricato a Port Talbot (non lontano da Swansea, costa sud del Galles) con 1.036 tonnellate di munizioni, nafta e provviste. Il 27 ottobre 1942 salpa sotto il comando del capitano J. Van der Mey e un equipaggio di 33 persone. Lascia Gibilterra il 10 novembre in convoglio verso Algeri. Nello stesso convoglio si trovava un'altra nave della KNSM, il MEROPE. La prima destinazione del convoglio era Philippeville, tra Djidjelli e Bone, che il 10 novembre non era stata ancora raggiunta dalle truppe britanniche. Il 13 novembre il convoglio entra quindi in porto ad Algeri, poi cinque giorni dopo ne riparte per Philippeville, dove giunge il 19.

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Philippeville era stata appena occupata il 16 novembre, per cui il convoglio doveva essere scaricato direttamente dai militari, nel caso dell'AURORA a partire dal 24 novembre, ma causa qualche problema torno' ad ancorarsi in rada. Intorno alle 21, nuovo allarme aereo: le bombe provano incendi tra i carichi depositati sui moli, e l'AURORA, mentre sta finendo di salpare l'ancora e mollare gli ormeggi per allontanarsi dal pericolo di esplosioni, viene colpita da una bomba a prua, che provoca una grossa esplosione con l'immediato allagamento della prua e il blocco delle macchine. Van der Mey ordina l'abbandono nave.

 

Fonte: K.W.L Bezemer, "Geschiedenis van de Nederlandse Koopvaardij in de Tweede Wereldoorlog", Elsevier, 1987.

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Nella documentazione ufficiale britannica, risulta affondato da aerei nel pomeriggio di quel giorno 24, alle ore 19.00  proprio all’entrata del porto di Philippeville, il piroscafo olandese Aurora, di 1.695 tsl, senza però specificare se fu colpito da bombe o da siluri. In quel pomeriggio, in cui le condizioni atmosferiche erano avverse, con copertura di 10/10, si verificarono sul porto di Philippeville occasionali attacchi di alcuni bombardieri Ju. 88 del II Fliegerkorps decollati alle 17.30 e alle 18.46 in due formazioni di quattro e sei velivoli. Gli Ju. 88 erano stati inviati su altri obiettivi, la prima formazione a bombardare il porto di Algeri, la seconda a rintracciare navi tra Philippeville e Bona, che non furono trovate, ragion per cui i velivoli andarono a sganciare le bombe sui due porti. Ma a Philippeville gli equipaggi non denunciarono di aver attaccato unità navali, ma soltanto di aver colpito le opere portuali con risultato considerato buono.

 

Tuttavia da una fonte olandese rintracciata da Francesco Di Domenico, risulta che l’Aurora (capitano J. Van der Mey).dopo che intorno alle ore 21.00 era stato suonato l'allarme aereo, fu colpita da una bomba a prua, che provocò una grossa esplosione con l'immediato allagamento della prua e il blocco della macchine, danni che costrinsero il comandante ad ordinare l'abbandono nave.[1]


[1] L’Aurora dopo aver imbarcato il carico, costituito da 1.036 tonnellate di munizioni, nafta e provviste a Port Talbot, sulle coste meridionali del Galles non lontano da Swansea, salpò il 27 ottobre 1942 con un equipaggio di trentaquattro persone con destinazione il Nord Africa. Dopo aver sostato a Gibilterra il piroscafo ripartì il 10 novembre in un convoglio diretto ad Algeri che raggiunse il giorno 13, per poi proseguire cinque giorni dopo  per  Philippeville, arrivandovi il 19. Philippeville era stata appena occupata dalle forze britanniche, il 16 novembre, per cui le navi del  convoglio dovettero  essere scaricate direttamente dai militari, nel caso dell'Aurora a partire dal 24 novembre. Ma a causa di qualche problema  il piroscafo tornò ad ancorarsi in rada, dove verso le ore 21.00  fu dato l’allarme aereo, cui seguì il bombardamento che ne causo l'affondamento avvenuto dopo che il capitano Van der Mey aveva ordinato l'abbandono nave. Il relitto dell’Aurora fu  recuperato nel 1952, ma durante il trasferimento a rmorchio verso l’Italia non fece molta strada, affondando presso Cap Fer  il 10 novembre 1953. Cfr.,  K.W.L Bezemer, "Geschiedenis van de Nederlandse Koopvaardij in de Tweede Wereldoorlog", Elsevier, 1987.

 

Edited by Francesco Mattesini
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 Il caso del TRENTBANK è interessante: secondo i rapporti britannici il TRENTBANK è colpito alle 22.40 del 23.11.42 durante un attacco di aerosiluranti al convoglio KMS 3 in pos. 36°38’N 02°55’E; alle 01.10 del 24 la nave esplode ed affonda, alle 01.45 del 24 un messaggio della scorta riporta l’avvenuto affondamento della nave.

L’unico attacco che sembra corrispondere è quello portato da quattordici He 111 del KG 26: nella documentazione di Superaereo l’attacco è riportato senza dettagli di posizione ed orario (solo indicato  come “notte sul 24”), ma la documentazione tedesca cita un messaggio degli aerosiluranti tedeschi che riportano di aver attaccato alle 23.00 del 23.11.42 un convoglio a 14 mg per 285° da Algeri in quadratino CH 8358, con un piroscafo da 10.000 t. distrutto in seguito ad esplosione ed un altro piroscafo e due cctt sicuramente colpiti. 

Le posizioni e gli orari dei documenti britannici e tedeschi sono ragionevolmente – tenuto conto delle circostanze- pressochè coincidenti e lasciano pochi dubbi che si tratti della medesima azione.

Il problema è che invece nelle “Loss List” dei Lloyds e dell’Ammiragliato Britannico la posizione dell’affondamento del TRENTBANK è indicata a 10 mg N di Cap Ténès in pos. 36°40’N 01°11’E, almeno 70 mg più a Ovest delle precedenti posizioni citate.

Non sapendo da dove deriva la posizione indicata nelle citate “Loss List” non sono in grado di chiarire la cosa, ma considerato

  • la diversa posizione indicata negli stessi rapporti britannici dell’epoca e la coincidenza con i documenti tedeschi,
  • che gli He 111 erano decollati con l’obiettivo di  attaccare le navi nella rada di Algeri e quindi non potevano trovarsi molto lontano da questa zona
  • che, come già osservato da Mattesini,  nella zona presso Cap Ténès non risulterebbero attacchi,

personalmente ho il sospetto che la posizione indicata nelle liste dei Lloyds possa essere errata.

Naturalmente è solo una mia valutazione e, per ora, il dubbio resta.

Domenico C.

l

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