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QUANDO L'ITALIA SAPEVA FARSI RISPETTARE


Francesco Mattesini
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Il titolo non é per nulla fuorviante per il semplice fatto, incontestabile, che si trattò, dopo la prima guerra mondiale, del primo vero successo politico dell'Italia Monarchica.  Evito sempre di chiamare il Governo italiano come Governo Fascista. Il fascismo era solo un partito, che poi, con il pernmesso del Re, é divenuto quello che sappiamo, perché al Sovrano, lo ho scritto altre volte, faceva comodo per non avere altri partiti politici fra i piedi. Ecco chi era il vero "Dittatore". 

Non dimentichiamo che con Mussolini, il Re poteva firmare ogni documento con il titolo di:  "Vittorio Emanuele III, Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia"; e ciò mantenne fino al 13 ottobre 1943, quando gli Alleati, con grande dispiacere e irritazione del Re, l.o costrinsero a limitarsi a firmare soltanto con " Vittorio Emanuele III Re d'Italia", e a dichiarare guerra alla Germania.

Nel frattempo, non essendoci stata dopo l'8 settembre la dichiarazione di guerra alla Germania, i nostri Ufficiali e militari venivano considerati "Franchi tiratori" dai tedeschi, e pertanto uccisi a loro piacimento.

Quanto ad essere sovranista, mi dispiace Francesco, ma non lo sono mai stato. Il comportamento di tutti i partiti, nessuno escluso, anche quello che ho sempre votato,  é qualcosa che fa pena.

Francesco Mattesini

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Sono d'accordo con Mattesini a considerare il titolo adeguato. Ovvio che la vicenda di Corfù fu una prepotenza, ma è così che si comportano le grandi potenze se non ottengono quello che vogliono con le note diplomatiche.

Articolo ben fatto, che inquadra correttamente la vicenda di Corfù. Ho letto altre ricostruzioni in cui era considerata un colpo di testa di Mussolini in cui l'Italia era stata costretta alla ritirata. 

Non sono d'accordo sulla valutazione di Mattesini che nel ventennio considera Vittorio Emanuele III in posizione di forza rispetto a Mussolini. Per me era una convivenza a volte scomoda che conveniva ad entrambi. Uno scontro sarebbe stato molto pericoloso ed è impossibile immaginarne l'esito. Vero che il Re aveva dalla sua parte gli alti gradi di Esercito e Marina, ma non è detto che ufficiali inferiori e truppa avrebbero seguito.

Per me fino al '42 era Mussolini al comando.    

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12 ore fa, Francesco Mattesini ha scritto:

Il titolo non é per nulla fuorviante per il semplice fatto, incontestabile, che si trattò, dopo la prima guerra mondiale, del primo vero successo politico dell'Italia Monarchica.  Evito sempre di chiamare il Governo italiano come Governo Fascista. Il fascismo era solo un partito, che poi, con il pernmesso del Re, é divenuto quello che sappiamo, perché al Sovrano, lo ho scritto altre volte, faceva comodo per non avere altri partiti politici fra i piedi. Ecco chi era il vero "Dittatore". 

Non dimentichiamo che con Mussolini, il Re poteva firmare ogni documento con il titolo di:  "Vittorio Emanuele III, Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia"; e ciò mantenne fino al 13 ottobre 1943, quando gli Alleati, con grande dispiacere e irritazione del Re, l.o costrinsero a limitarsi a firmare soltanto con " Vittorio Emanuele III Re d'Italia", e a dichiarare guerra alla Germania.

Nel frattempo, non essendoci stata dopo l'8 settembre la dichiarazione di guerra alla Germania, i nostri Ufficiali e militari venivano considerati "Franchi tiratori" dai tedeschi, e pertanto uccisi a loro piacimento.

Quanto ad essere sovranista, mi dispiace Francesco, ma non lo sono mai stato. Il comportamento di tutti i partiti, nessuno escluso, anche quello che ho sempre votato,  é qualcosa che fa pena.

Francesco Mattesini

La smentita mi fa piacere...

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Ognuno e libero di pensarla come crede. Ricordo però che gli ordini di Vittorio Emanuele III non si discutevano, neppure da Mussolini. Ogni ordine emesso dal Duce passava per l'approvazione del Sovrano, che dopo aver consultato le proposte, con i suoi tecnici civili e militari, decideva di firmare o di respingere la proposta, esattamente come oggi fa il Presidente della Repubblica.

Hitler si accorse che Mussolini era un uomi di seconda fila quando venne in Italia nel maggio 1938. Invece di avere vicino il Duce nelle varie cerimonie Hitler era sempre vicino al Re, quando questi era presente. Basta vedere le fotografie in giro per Roma o durante la Rivista H a Napoli. Mussolini non seppe cosa rispondere, ma ci rimase male. Anche la consegna delle Medaglie al Valore all'Altare della Patria, il 10 giugno 1942, e significativa.

Si é voluto dare a Mussolini responsabilità che non aveva, sebbene disponessi di una larghissima autonomia. Ripeto, come detto in altri miei lavori, che come Capo Militare il Duce era un mediocre incompetente.

Quanto alla classe militare sono più che arcisicuro che era quasi completamente fedele al re. Lo dico come figlio di un militare e per aver discusso con i militari ex combattenti nei miei 41 anni di servizio allo Stato Maggiore Esercito.

 

Edited by Francesco Mattesini
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2 ore fa, Francesco Mattesini ha scritto:

Ognuno e libero di pensarla come crede. Ricordo però che gli ordini di Vittorio Emanuele III non si discutevano, neppure da Mussolini. Ogni ordine emesso dal Duce passava per l'approvazione del Sovrano, che dopo aver consultato le proposte, con i suoi tecnici civili e militari, decideva di firmare o di respingere la proposta, esattamente come oggi fa il Presidente della Repubblica.

Hitler si accorse che Mussolini era un uomi di seconda fila quando venne in Italia nel maggio 1938. Invece di avere vicino il Duce nelle varie cerimonie Hitler era sempre vicino al Re, quando questi era presente. Basta vedere le fotografie in giro per Roma o durante la Rivista H a Napoli. Mussolini non seppe cosa rispondere, ma ci rimase male. Anche la consegna delle Medagli al Valore all'Altare della Patria, il 10 giugno 1942, e significativa.

Si é voluto dare a Mussolini responsabilità che non aveva, sebbene disponessi di una larghissima autonomia. Ripeto, come detto in altri miei lavori, che come Capo Militare il Duce era un mediocre incompetente.

Quanto alla classe militare sono più che arcisicuro che era quasi completamente fedele al re. Lo dico come figlio di un militare e per aver discusso con i militari ex combattenti nei miei 41 anni di servizio allo Stato Maggiore Esercito.

 

Certamente dal punto di vista formale le cose stavano così. Gli ordini del Re non si discutevano, ma non ricordo che ne abbia mai emesso uno in contrasto al volere di Mussolini. Hitler fu irritato dall'essere messo a fianco del Re piuttosto che a Mussolini durante le sue visite in Italia, ma non ebbe mai dubbi su chi comandava. Per discutere I problemi politici incontrava Mussolini, mai il Re.

Credo che se avesse voluto Vittorio Emanuele avrebbe potuto costringere Mussolini alle dimissioni in occasione dell'assassinio di Matteotti, ma non dopo fino a quando divenne sicura la sconfitta nella guerra.

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Come leggerete negli aggiornamenti al mio articolo, che pubblicherò nel nostro forum dell’AIDMEN:

 

Nei "Documentin Diplomatici Italiani", Volume II (12 aprile 1923 - 22 febbraio 1924), vi é il seguente telegramma, N. Cab. 211  del 31 agosto 1923, trasmesso da Mussolini a Vittorio Emanuele III:

 

A seguito delle mie precedenti comunicazioni circa il massacro della missione del generale Tellini ho l’onore di comunicare a V.M. seguente telegramma del R. Ministero di Atene. … Omesso …

         In seguito a tale risposta che equivale in sostanza al rigetto delle richieste italiane ho disposto per la partenza di adeguate forze navali e per l’occupazione a carattere pacifico e temporaneo di Corfù [il grassetto e mio] mediante lo sbarco di un contingente di truppe limitato per ora a 1000 uomini.

         Ho inviato inoltre a tutte le RR Rappresentanze all’Estero il seguente telegramma:

         … omesso …

 

         Come si vede, Mussolini teneva al corrente continuamente il Re, e Vittorio Emanuele III, non avendo fatto osservazioni da noi conosciute, approvò la missione. E questo fu sempre il comportamento responsabile del Duce nei confronti del Sovrano. Altrimenti, per fare un esempio, come avrebbe potuto Mussolini fare entrare in vigore le leggi raziali, senza l’approvazione del Sovrano. Oppure, dichiarare la guerra alla Grecia, senza che il Sovrano né conoscesse i piani fin dall’inizio della loro pianificazione. Sarebbe bastato un NO di Vittorio Emanuele III per sospendere il tutto!

         Lo ripeto. Si è voluto dare a Mussolini la colpa delle scelte, che lui aveva preparato in quanto Capo del Governo, ma che poi il Sovrano aveva approvato e firmato. E non mi si venga a raccontare che come Capo delle Forze Armate Vittorio Emanuele III aveva timore di scontentare Mussolini, su argomenti di carattere politico e militare di grandissimo rilievo per l'Italia in campo internazionale e bellico.

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Eggiungo per Castiglioni:

E' vero che Mussolini incontrava il Re, ma poi i verbali erano inviati dal Comando Supremo o dal Ministero degli Esteri alla conoscenza di Vittorio Emanuele III.

Qulcuno dovrebbe leggere quanto io ho pubblicato per l'Ufficio Storico della Marina Militare nei volumi "Corrispondenza e Direttive tecnico operative di Supermarina", e precedentemente per l'Ufficio Storico dell'Aeronautica nei volumi "Le direttive tecnico operative di Superaereo". Troverà che negli indirizzi dei Principali Piani operativi c'é sempre la copia per il RE.

 

Edited by Francesco Mattesini
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Garufi, occorre conoscere un documento attendibile sulle affermazioni di Revel, perché di dichiarazioni false o manipolate in libri e giornali ne sono state fatte troppe. Ricordo la frase che ai scritto ma non dove l'ho letta.

Il 1 Settembre 1924, con messaggio T. 2962, Mussolini comunicava a Vittorio Emanuele a Racconigi:

Ammiraglio Thaon di Revel mi trasmette seguente telegramma inviato dall’ammiraglio Solari da Corfù:

                “Sbarco iniziato ore 18 effettuato senza difficoltà. Alle ore 18 bandiera italiana è stata innalzata sulla Fortezza Vecchia” salutata da tutte le navi presenti con salve da 21 colpi e salutato alla voce dagli equipaggi. Procede ordinatamente occupazione città e isola”.

                 Non credo che vi fosse alcuna preoccupazione del Ministro della Marina su un eventuale intervento della Flotta britannica!

 

Edited by Francesco Mattesini
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4 ore fa, Francesco Mattesini ha scritto:

Come leggerete negli aggiornamenti al mio articolo, che pubblicherò nel nostro forum dell’AIDMEN:

 

 

 

Nei "Documentin Diplomatici Italiani", Volume II (12 aprile 1923 - 22 febbraio 1924), vi é il seguente telegramma, N. Cab. 211  del 31 agosto 1923, trasmesso da Mussolini a Vittorio Emanuele III:

 

 

 

A seguito delle mie precedenti comunicazioni circa il massacro della missione del generale Tellini ho l’onore di comunicare a V.M. seguente telegramma del R. Ministero di Atene. … Omesso …

 

         In seguito a tale risposta che equivale in sostanza al rigetto delle richieste italiane ho disposto per la partenza di adeguate forze navali e per l’occupazione a carattere pacifico e temporaneo di Corfù [il grassetto e mio] mediante lo sbarco di un contingente di truppe limitato per ora a 1000 uomini.

 

         Ho inviato inoltre a tutte le RR Rappresentanze all’Estero il seguente telegramma:

 

         … omesso …

 

 

 

         Come si vede, Mussolini teneva al corrente continuamente il Re, e Vittorio Emanuele III, non avendo fatto osservazioni da noi conosciute, approvò la missione. E questo fu sempre il comportamento responsabile del Duce nei confronti del Sovrano. Altrimenti, per fare un esempio, come avrebbe potuto Mussolini fare entrare in vigore le leggi raziali, senza l’approvazione del Sovrano. Oppure, dichiarare la guerra alla Grecia, senza che il Sovrano né conoscesse i piani fin dall’inizio della loro pianificazione. Sarebbe bastato un NO di Vittorio Emanuele III per sospendere il tutto!

 

         Lo ripeto. Si è voluto dare a Mussolini la colpa delle scelte, che lui aveva preparato in quanto Capo del Governo, ma che poi il Sovrano aveva approvato e firmato. E non mi si venga a raccontare che come Capo delle Forze Armate Vittorio Emanuele III aveva timore di scontentare Mussolini, su argomenti di carattere politico e militare di grandissimo rilievo per l'Italia in campo internazionale e bellico.

 

Certamente, Mussolini era molto attento ad informare tempestivamente il Re di tutte le sue iniziative. Non sappiamo cosa si dicessero nei loro incontri settimanali, Probabilmente Mussolini era abile nel convincere, sta di fatto che alla fine il Re era sempre d'accordo. Il solo caso di contrasto che ricordo è sulla questione puramente formale del comando supremo e del grado di primo maresciallo dell'Impero. Comando supremo che nessuno dei due intendeva esercitare effettivamente.

Comunque ritengo Vittorio Emanuele III pienamente corresponsabile di tutte le decisioni di Mussolini.

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9 minuti fa, Francesco Mattesini ha scritto:

Garufi, occorre conoscere un documento attendibile sulle affermazioni di Revel, perché di dichiarazioni false o manipolate in libri e giornali ne sono state fatte troppe. Ricordo la frase che ai scritto ma non dove l'ho letta.

Anche io ho letto da qualche parte che questa colloquio si è svolto in occasione dello sbarco a Corfù. Dubito molto che si sia svolto in quei termini, anche se il senso dovrebbe essere vero.

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1 ora fa, Giancarlo Castiglioni ha scritto:

Anche io ho letto da qualche parte che questa colloquio si è svolto in occasione dello sbarco a Corfù. Dubito molto che si sia svolto in quei termini, anche se il senso dovrebbe essere vero.

Anche perché nel 1923 i rapporti di forza fra le due Marine non avrebbero lasciato sperare molto di più.

 

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