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Sovradimensionati rispetto alla Royal Navy ed alla Marine Nationale che mantengono SSBN, SSN e portaerei vere, non mi sembra proprio.

Si ritorna più o meno ai numeri necessari per le nostre necessità di scorta dei convogli e protezione dei traffici costieri, mi sembra che avessimo in linea 10 MAESTRALE, 4 LUPO ed altrettanti SOLDATI, al più si può dire che "avremo" una buona linea di navi scorta, 10 FREMM, 3 PPA L+, 2 PPA Full. I due PPA L nascono per compiti diversi.

Le EPC dovrebbero servire a rimpiazzare i 6 COMANDANTI, mentre i 4 CASSIOPEA non saranno rimpiazzati da nessuna nave, se non da quelle della Guardia Costiera. Se qualcuno pensa che non sarà più necessario scortare convogli, mi permetto di ricordare che la classe CONSTELLATION della US Navy servirà proprio a scortare i convogli.

 

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Come promesso mi sono documentato sul caso Turchia – ENI, ma non ho trovato molto di più di quanto ricordavo di aver letto a suo tempo sui giornali.

I più dettagliati sono i seguenti due siti:

https://energycue.it/cipro-guerra-turchia-unione-europea-petrolio-gas-naturale/19354/

https://news.laran.it/2020/01/le-prospezioni-illegali-turche-nel-mediterraneo-orientale-e-linerzia-di-roma/

Nel febbraio 2018 la Saipem 12000 è stata fermata da una nave militare turca mentre si spostava dal blocco di concessione 6 (a sud-ovest di Cipro) al blocco di concessione 3 (a sud-est di Cipro) col pretesto che la nave interferiva con manovre militari in corso nella zona.

Come già detto il blocco 3 è davanti alla costa della Repubblica Cipro Nord di etnia turca e satellite della Turchia.

Trascrivo da Laranews:

“Il più che discutibile ampliamento della ZEE di Ankara si basa, sul protocollo d’intesa firmato il 27 novembre 2017 dal presidente turco Tayyip Erdogan e dal premier del Governo di Accordo Nazionale libico (GAN), Fayez al-Serraj, contenente “Accordi per la sicurezza e la cooperazione militare” (in forza dei quali la Turchia sta fornendo supporto militare per la difesa di Tripoli contro le forze del generale Haftar) e “Accordi per la restrizione delle giurisdizioni marittime”.

Questi ultimi riconoscono il diritto di Ankara di condurre prospezioni ed estrarre gas e petrolio su un’enorme area del Mediterraneo compresa fra la costa libica di Derna e Tobruk e la costa turca di Bodrum e Marmara, definita in violazione dei diritti della Grecia derivanti dalla posizione geografica di Creta e delle isole del Dodecaneso, e dell’Egitto.”

Notevole la faccia tosta del governo turco che per le sue pretese si fonda su un accordo con un governo che controlla a stento una parte della Libia e che non ha nessuna voce in capitolo sulle zone di mare contestate.

Come supponevo l’Italia non ha protestato per l’intervento armato contro la Saipem 12000; unica reazione è stata una nota rilasciata dalla Farnesina il 29 gennaio 2018, in cui si definisce il Protocollo d’intesa firmato dalla Libia e dalla Turchia sulla delimitazione della piattaforma continentale come “inaccettabile” perché “viola i diritti sovrani dei paesi terzi, non è conforme alla legge del mare e non può produrre conseguenze giuridiche per i paesi terzi”.

Da come si è comportato in questa circostanza, è difficile pensare che in futuro il governo italiano possa inviare navi da guerra per proteggere le proprie concessioni petrolifere e io penso sia meglio così.

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Non conoscevo l’esistenza dei due Shikishima della Guardia Costiera giapponese.

Sul sito:

https://www.homelandsecurity-technology.com/projects/shikishima-class-patrol-vessels/

sono indicate come caratteristiche lunghezza 150m, larghezza 17m, dislocamento 6.500t, armamento un complesso binato da 35mm e mitragliatrici, due elicotteri, 2 motori diesel, velocità massima 25 nodi, autonomia 20.000nmi.

Costruite come scorta a navi trasporto di plutonio sembra siano usate principalmente per il contrasto alla pirateria nello stretto di Malacca.

Per la ZEE turca non si hanno più notizie e posso fare due ipotesi; la più probabile che ENI, potendo fare ricerche senza problemi nei blocchi 2, 6, 8, 9 e 11, abbia saggiamente deciso di rinunciare alle ricerche nel blocco 3. L’altra che si sia silenziosamente messa d’accordo con il governo di Cipro Nord.

Di fatto Cipro Nord esiste dal lontano 1974 ma è uno stato fantasma riconosciuto solo dalla Turchia e credo dalla Libia di Tripoli.

Una caratteristica dell’ONU, degli Stati Uniti e della “comunità internazionale” è di rifiutare la realtà quando si tratta di secessioni o modifiche di confini.

La scissione della Cecoslovacchia, gradita a Cechi e a Slovacchi, è stata severamente disapprovata.

Si è fatto il possibile per impedire la dissoluzione della Jugoslavia, la Libia, storicamente sempre divisa tra Tripoli e Bengasi, deve assolutamente mantenere l’unificazione fatta dal colonialismo italiano.

Nel nord dell’Iraq da circa 20 anni esiste uno stato curdo non riconosciuto da nessuno, anche se è il più stabile e pacifico della regione.

Naturalmente la Crimea appartiene ancora all’Ucraina.

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Il 11/2/2022 at 07:53, Giuseppe Garufi ha scritto:

Sovradimensionati rispetto alla Royal Navy ed alla Marine Nationale che mantengono SSBN, SSN e portaerei vere, non mi sembra proprio.

Si ritorna più o meno ai numeri necessari per le nostre necessità di scorta dei convogli e protezione dei traffici costieri, mi sembra che avessimo in linea 10 MAESTRALE, 4 LUPO ed altrettanti SOLDATI, al più si può dire che "avremo" una buona linea di navi scorta, 10 FREMM, 3 PPA L+, 2 PPA Full. I due PPA L nascono per compiti diversi.

Le EPC dovrebbero servire a rimpiazzare i 6 COMANDANTI, mentre i 4 CASSIOPEA non saranno rimpiazzati da nessuna nave, se non da quelle della Guardia Costiera. Se qualcuno pensa che non sarà più necessario scortare convogli, mi permetto di ricordare che la classe CONSTELLATION della US Navy servirà proprio a scortare i convogli.

Io sono uno di quelli che pensa che in futuro non ci sarà necessità di scortare convogli. Per convincermi del contrario non basta dire che così pensa la US Navy.

Tra l’altro non ho trovato scritto da nessuna parte che le nuove Constellation siano destinate alla scorta convogli.

L’idea che esisteranno convogli da scortare mi sembra molto un residuo della seconda guerra mondiale.

Concretamente chi potrebbe attaccare i nostri ipotetici convogli? La Russia? La Cina?

Ma perché farlo? Per la Russia basta tagliare le forniture di gas, per la Cina non far partire le navi dai suoi porti.

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Forse partiamo da diversi presupposti, io penso che la Marina, le Forze Armate in genere non servono per combattere una guerra ma per evitarla. Le Forze Armate devono espletare una funzione di deterrenza, devono convincere i potenziali nemici che hanno più da perdere che da guadagnare in uno scontro armato, nel momento in cui si vanno a usare le armi hanno fallito sia le Forze Armate che la Diplomazia (di tutte e due le parti in conflitto, beninteso)

Per espletare questa funzione di deterrenza devono avere e dimostrare le proprie capacità, una flotta ben bilanciata deve essere in grado di operare da sola o in concorso con gli Alleati, dimostrare capacità di sea-denial e sea-control in tutte le dimensioni, capacità logistiche, di contromisure mine e così via.

Il mondo purtroppo non è un posto pacifico e non lo sarà mai.

Alla domanda chi potrà attaccare i nostri convogli in Mediterraneo la risposta è semplice: basta guardare tutti gli Stati che si sono dotati di sottomarini ...

 

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Sì, partiamo da presupposti diversi: io credo che il mondo sia profondamente cambiato dall'ultima guerra mondiale e in modo irreversibile. 

Ed è cambiato ancora di più con il crollo dei regimi comunisti e la cessazione del contrasto ideologico.

Sono passati più di 30 anni e anche questo è irreversibile.

Spostare la funzione delle Forze armate dalla guerra alla deterrenza non cambia il problema; come manca un nemico da combattere, mancano gli stati su cui esercitare la deterrenza.

Oltre ai nostri alleati NATO, dotati di sottomarini in Mediterraneo sono Algeria, Egitto e Israele. Algeria e Egitto ci vendono gas e petrolio, siamo loro clienti, attaccarci sarebbe puro autolesionismo.

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16 ore fa, Giuseppe Garufi ha scritto:

Forse partiamo da diversi presupposti, io penso che la Marina, le Forze Armate in genere non servono per combattere una guerra ma per evitarla. Le Forze Armate devono espletare una funzione di deterrenza, devono convincere i potenziali nemici che hanno più da perdere che da guadagnare in uno scontro armato, nel momento in cui si vanno a usare le armi hanno fallito sia le Forze Armate che la Diplomazia (di tutte e due le parti in conflitto, beninteso)

Per espletare questa funzione di deterrenza devono avere e dimostrare le proprie capacità, una flotta ben bilanciata deve essere in grado di operare da sola o in concorso con gli Alleati, dimostrare capacità di sea-denial e sea-control in tutte le dimensioni, capacità logistiche, di contromisure mine e così via.

Il mondo purtroppo non è un posto pacifico e non lo sarà mai.

Alla domanda chi potrà attaccare i nostri convogli in Mediterraneo la risposta è semplice: basta guardare tutti gli Stati che si sono dotati di sottomarini ...

 

Si, sul fatto che ci siano 'competitors' è indubbio: ma che ci sia necessità di 'convogli' (provenienti da dove? che vale il discorso di Giancarlo.....) e minacciati da chi, come se la guerra contro l'Algeria potesse durare anni, mi pare azzardato. 

Oggettivamente, le navi scorta attuali sono destinate a scortare solo se stesse: per definizione, la costruzione di moderni mezzi prende anni, e l'attrito non è, semplicemente, colmabile in tempi brevi. 

Il che ci porta fuori, perà, dall'argomento iniziale: ovvero, ma per fare antipirateria al largo della Somalia, servono 7000 tonnellate e capacità ABM? Non pare, visto quello che fanno tutti.....

 

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9 ore fa, MIRCO MAZZETTI ha scritto:

Si, sul fatto che ci siano 'competitors' è indubbio: ma che ci sia necessità di 'convogli' (provenienti da dove? che vale il discorso di Giancarlo.....) e minacciati da chi, come se la guerra contro l'Algeria potesse durare anni, mi pare azzardato. 

Oggettivamente, le navi scorta attuali sono destinate a scortare solo se stesse: per definizione, la costruzione di moderni mezzi prende anni, e l'attrito non è, semplicemente, colmabile in tempi brevi. 

Il che ci porta fuori, però dall'argomento iniziale: ovvero, ma per fare antipirateria al largo della Somalia, servono 7000 tonnellate e capacità ABM? Non pare, visto quello che fanno tutti.....

 

No 7.000 t e capacità AMB non serve. Basterebbe il peschereccio oceanico armato che avevo proposto. Sarebbe una nave economica, comoda, funzionale, ma poco "militare" ed esteticamente brutta. Dato che si è deciso di costruire navi destinate a ipotetiche future guerre o deterrenze trovo un compromesso accettabile costruire una nave multifunzione e teoricamente convertibile.

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  • 2 weeks later...

Il mondo cambia e lo stiamo vedendo proprio in queste ore.

Forse le nostre Forze Armate sono inutili, sembrano invece essere utilissime quelle russe.

 

P.S.: "tornando al passato", il primo gennaio del 1888 la Regia Marina teneva una corazzata a Smirne, un ariete torpediniere insieme ad un avviso a Suez, un altro insieme  a tre cannoniere, quattro navi trasporto, una nave cisterna, una goletta, un piroscafo armato e una corvetta a Massaua, un avviso ed una goletta ad Assab, due incrociatori a Callao, uno a Montevideo insieme ad una corvetta, un avviso in Congo, un trasporto a Malta, un piroscafo armato a Costantinopoli, spreco o necessità?

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Non solo Mediterraneo allargato: oggi la portaeromobili GIUSEPPE GARIBALDI è uscita dallo Stretto di Gibilterra diretta in Norvegia, dove parteciperà all'esercitazione NATO "Cold Response" nel ruolo di CATF-CLF (Commander Amphibious Task Force - Commander Landing Force).

Non vi è alcun rapporto diretto con l'attuale situazione nell'Europa Orientale, l'esercitazione era programmata da tempo (su RID ne scrivevano già a gennaio).

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Il 22/2/2022 at 09:00, Giuseppe Garufi ha scritto:

Il mondo cambia e lo stiamo vedendo proprio in queste ore.

Forse le nostre Forze Armate sono inutili, sembrano invece essere utilissime quelle russe.

 

P.S.: "tornando al passato", il primo gennaio del 1888 la Regia Marina teneva una corazzata a Smirne, un ariete torpediniere insieme ad un avviso a Suez, un altro insieme  a tre cannoniere, quattro navi trasporto, una nave cisterna, una goletta, un piroscafo armato e una corvetta a Massaua, un avviso ed una goletta ad Assab, due incrociatori a Callao, uno a Montevideo insieme ad una corvetta, un avviso in Congo, un trasporto a Malta, un piroscafo armato a Costantinopoli, spreco o necessità?

Scusami, Giuseppe, ma non c'entra: era un mondo totalmente diverso. Allora la 'presenza' era necessaria anche per parlarsi, per gestire interessi politici ed economici: ti pare che oggi sia così?

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11 minuti fa, MIRCO MAZZETTI ha scritto:

Scusami, Giuseppe, ma non c'entra: era un mondo totalmente diverso. Allora la 'presenza' era necessaria anche per parlarsi, per gestire interessi politici ed economici: ti pare che oggi sia così?

Infatti allora era una la presenza di navi stazionarie o in missione anche se non strettamente necessaria era comunque utile e opportuna. Adesso rimane solo il compito minore della lotta alla pirateria, comunque fatta anche da altre nazioni. Per il resto sono solo missioni di addestramento.

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